Intervista a Marta Sarigu, candidato consigliere alla Regione Sardegna.

Elezioni Consiglio Regionale Sardo 2014: proseguiamo con la pubblicazione delle risposte dell’unica candidata donna a Sinnai Marta Sarigu nella lista Gentes

Marta, può raccontare qualcosa di sé a chi non la conosce?

Sono laureata in Scienze Politiche e lavoro nella formazione professionale. Iniziai come tirocinante, in seguito fui assunta come docente presso un ente che erogava corsi di formazione rivolti a giovani dai 15 ai 18 anni. L’avvento del governo Soru portò alla soppressione indiscriminata di quel mondo e l’attività dell’istituto cessò. Soffrii per il distacco dai ragazzi, per la perdita del lavoro che amavo, per le difficoltà economiche a cui andai incontro e, soprattutto, per la fine di una realtà che aveva rappresentato una validissima alternativa per tanti ragazzi e un punto d’incontro col mondo delle imprese. In seguito, iniziai a collaborare con un ente di formazione che si occupa soprattutto di formazione rivolta ai lavoratori delle Pmi (piccole e medie imprese). Ricoprii il ruolo di tutor d’aula prima e di progettista poi. Dopo sette anni rassegnai le dimissioni. Avevo un contratto a tempo indeterminato, ma, all’interno dell’ambiente lavorativo, venne a mancare il rispetto di alcuni valori per me fondamentali. Ricominciai di nuovo da zero, intraprendendo la libera professione come progettista di formazione, con la stessa passione di sempre. Ho 37 anni, sono sposata e madre di due bambini. L’amore per i miei figli e il percorso che vi ho raccontato mi hanno motivata ad assumermi questa grande responsabilità e a mettere la mia persona a disposizione della collettività. Sono candidata con GENTES, una rete civica fatta di persone comuni che scommettono su un nuovo modo di far politica e vogliono spezzare la catena della dipendenza e assuefazione dei Sardi verso la penisola, voluta dai vecchi partiti nazionali e rafforzata dai nostri, ahimè, consiglieri regionali. La Lista Civica GENTES, unitamente a Comunidades e Progres ha elaborato e condiviso metodi, criteri di lavoro, obiettivi, valori, che si sostanziano nel progetto politico di Sardegna Possibile per Michela Murgia Presidente.

In caso di vittoria, quali sono le problematiche del territorio che vorrebbe portare in Consiglio Regionale?

Se diventerò Consigliere, sarò Consigliere del e per il popolo sardo. Non sarò portatrice di particolarismi. Posso, tuttavia, affermare che sono particolarmente sensibile alle tematiche dell’occupazione a tutti i livelli, della formazione, della parità dei diritti fra i generi, della tutela della famiglie con bambini che hanno dei problemi di salute. Continueremo ad adottare, come modus operandi, il processo partecipativo e mi batterò per accogliere le richieste del territorio e delle sue comunità, assicurando a tutte uguale dignità. Attraverso l’ascolto attivo e il dialogo con i territori, le comunità e gli enti locali, posso affermare con certezza che ogni problema verrà quantomeno concretamente preso in carico e affrontato.

Qual è il modello di risanamento dell’economia che porterebbe sollievo ai tanti giovani e meno giovani che perdono il lavoro o che emigrano in cerca di occupazione?

Per Sardegna Possibile l’economia si risana attraverso il rilancio del turismo sostenibile, del settore primario, dell’industria generativa, della cultura e della formazione permanente. Dare dignità alla cultura, ai suoi beni, significa anche riconoscerle il potenziale inespresso che possiede e il valore economico che finora le è stato negato. E’ fondamentale per il rilancio della nostra economia dare respiro all’impresa e dotare il nostro territorio di infrastrutture adeguate. Gli interventi verranno realizzati secondo un approccio metodologico ben preciso, basato sullo studio di dati certi, sull’elaborazione di strategie a breve, medio e lungo termine, sulla verifica delle soluzioni adottate. Nel processo di risanamento sarà poi, fondamentale il dialogo e la sinergia fra tutti gli assessorati.

Lotta alla dispersione scolastica e formazione adulta permanente come possibilità per il riscatto sociale e per la riqualificazione. Quale priorità verrà data in Consiglio Regionale?

Elevatissima. Come ho già affermato, cultura e formazione sono due leve strategiche per lo sviluppo della Sardegna. Affronteremo la spinosa tematica della dispersione scolastica ancora una volta con metodo e interverremo innanzitutto sulle cause (di natura sociale, linguistica e infrastrutturale). Il primo strumento sarà una Legge Quadro sulla scuola e la creazione di uno spazio permanente di confronto fra tutti coloro che, a vario titolo, operano nella scuola. L’obiettivo sarà quello di favorire lo scambio di buone prassi e la verifica continua dell’efficacia delle nostre scelte politiche. Per quanto riguarda la formazione continua, essa rappresenta uno dei pilastri del risanamento economico. Daremo impulso e vitalità all’approccio della formazione lungo tutto l’arco della vita, rendendo plurisapienti tutte le persone attive. In che modo? Attraverso forti investimenti sia in termini finanziari che di pianificazione, su scuola, università, centri di ricerca.

Turismo: settore strategico, quali interventi proporrete affinché la Sardegna possa decollare e sviluppare questo settore tutto l’anno?

Anche il turismo costituisce un ambito di intervento decisivo per la ripresa economica della nostra terra. Affronteremo la tematica sempre in un’ottica di sinergia fra i vari assessorati. In particolare, vi sarà un legame molto stretto con quanto pianificheremo e realizzeremo nell’ambito dei trasporti e dell’agricoltura. Le nostre maggiori azioni saranno: valorizzare i parchi e le aree naturali protette come territori d’eccellenza; rinforzare il reparto nautico e della vela; promuovere un turismo senza stagioni; rivitalizzare il commercio e l’artigianato legati al territorio; garantire maggiore accessibilità dei patrimoni immobiliari pubblici delle coste (fari, ex strutture carcerarie, etc…); incentivare la qualità dell’ospitalità turistica; includere aree non costiere in circuiti di promozione turistica.

Mobilità e trasporti: un binomio da sempre problematico in Sardegna. Quali idee per il futuro?

Vogliamo assicurare un reale diritto alla mobilità. Come raggiungeremo questo obiettivo? Prima di tutto, l’Assessorato ai Trasporti sarà in capo alla Presidenza. Questa scelta vuole sottolineare la portata della tematica e significare un’assunzione di responsabilità fortissima nel gestirla. Provvedimento immediato sarà l’elaborazione di un Piano regionale dei trasporti e della mobilità. Rinegozieremo gli accordi con i vettori tradizionali. Promuoveremo un sistema dei trasporti plurimodale basato appunto sulla intermodalità spaziale, temporale, funzionale e tariffaria. Realizzeremo, inoltre, una reale sostenibilità della mobilità e l’integrazione fra vari sistemi di trasporto. Ne deriverà un ulteriore forte impulso di tipo economico, poiché una regione adeguatamente infrastrutturata incentiva l’imprenditorialità interna ed esterna.

Ci illustri tre motivazioni per le quali gli elettori dovrebbero votarla.

1. Perché nella gestione del bene comune metterò a disposizione della collettività la stessa correttezza, onestà e tenacia che impiego nella mia vita. Credo siano caratteristiche non scontate al giorno d’oggi, come dimostrano le divisioni, le lotte di potere e le vicende giudiziarie che caratterizzano i nostri competitors.

2. Perché appartengo ad un movimento politico nuovo, fresco e ricco in competenze che a) promuove la pari dignità fra politica e cittadinanza, attraverso il processo partecipativo. Non salirò, non saliremo su un piedistallo ma dialogheremo con i cittadini e consulteremo le comunità, come già stiamo facendo; b) garantisce l’autodeterminazione del popolo sardo poiché non dipende da nessun partito politico nazionale.

3. Perché sono una donna. La situazione di Sinnai, in cui su otto candidati è presente solo una donna, ripropone ciò che normalmente accade nella rappresentanza politica e nei centri decisionali. Votarmi significa dare un contributo all’abbattimento delle barriere discriminanti.

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