Quando è nata la prima idea di fare una bibita al mirto e dove la hai realizzata per la prima volta?
L’idea nasce casualmente nel 2009 durante una cena fra amici quando mi accorsi che il “mirto gasato” poteva essere di buon gradimento. In due anni si è sviluppata idea, sono state fatte le prove chimiche e si è impostata la bevanda da un punto di vista commerciale. Le prime produzioni le abbiamo fatte in Sardegna, poi diversi lotti a Milano ed ora inlattiniamo in Austria in attesa di impiantare la nostra fabbrica, a breve, nella Z.I. Elmas (pratiche avviate).
Come mai una bibita al mirto, e dove proviene il mirto che lavori?
Ho fatto una bibita al mirto perché il mio percorso professionale e personale è imperniato di identità sarda; lo sciroppo è rigorosamente fatto in Sardegna e le bacche sono rigorosamente sinnaesi: abbiamo la tracciabilità del prodotto e dichiariamo infatti “prodotto con bacche fresche di mirto sardo”. Un buon indotto anche per Sinnai.
Quale è il tuo mercato attuale e quali sono gli obiettivi che ti poni da qui a 5 anni?
Il mio mercato prevalente è Italia ed estero. Esportiamo in Giappone, Belgio, Inghilterra etc. Abbiamo un ottimo riscontro di vendite Campania (Caserta e Salerno) e Sicilia (Catania). L’obiettivo per i prossimi 5 anni è l’apertura della fabbrica anche per fare il terzista (riferimento attualmente inesistente in Italia) anche perché oltre il Mirto Drink produco e commercializzo un’altra bevanda di successo: l’ energy drink Ajo Sardegna.
Dall’esperienza del mirto drink hai sviluppato diverse bevande differenti tra loro: quale è il trait d’union tra i tuoi prodotti?
Il filo conduttore è l’identità sarda e quindi gusti, abitudini e appeal Sardi. Oggi produco e commercializzo Ajo Sardegna Energy Drink ma ho tuta una linea Ajo Sardegna Food che spopola in Italia ed a breve sbarco in Belgio e soprattutto a Dubai.
Che difficoltà hai trovato nell’iniziare e proseguire questa attività, sia a carattere burocratico che economico?
Francamente da un punto di vista burocratico poche difficoltà considerando che faccio l’imprenditore anche con altra azienda in altro settore da diversi anni; inoltre esperienze differenti han fatto si che superassi difficoltà di varia natura. Invece il problema piu’ grosso è stato il finanziamento dell’operazione: tutto autofinanziato da me e il mio socio (anch’esso di Sinnai) e impossibilità di accedere al credito bancario in maniera lineare e comoda. Ma anche questo si supera !!!